FLY TYER : GRAZIANO VIVIANI
Materiali Impiegati :
AMO: H300BL o similare #12-16
BEAD: Gold Tungsten 2,5mm-4,0mm
CORPO BASE: Filo di montaggio Nero
HACKLES:Pernice
CORPO: Filato Guterman Multicolor/rosso
CODE:Pernice
Mi sono avvicinato alla costruzione delle canne in bamboo grazie a mia figlia: un giorno disegnò una canna da pesca in legno, vi attaccò un filo di lana con appeso un pesciolino e mi chiese : “ti piace papà ?” “Perché non ne costruisci una ?” E così feci.
Da quel momento è diventato un vero e proprio hobby che occupa sempre più le mie giornate e dal quale ora diventa difficile staccarmi. Iniziai con delle ricerche su internet, prendendo informazioni sui materiali e le attrezzature da usare. Navigando sempre su internetvenni a conoscenza di un’associazione di costruttori di canne in bamboo, la IBRA, che riunisce costruttori conosciuti in tutta Europa.
Così iniziai a costruirmi tutte le attrezzature necessarie per la costruzione: impiegai circa quattro mesi per la planing form seguendo il progetto di gabriele Gori, presidente dell’IBRA. Una volta terminata la planing form dovevo reperire il bamboo. Non sapendo dove comprarlo, sono andato lungo le rive del fiume Tronto, dove trovai le mie prime aste.
Dedicai la mia canna a mia figlia e le diedi il nome di Diavoletto perché era il suo soprannome; la seconda la dedicai a mio figlio, chiamandola Zuccavuota perché era il nome che mia figlia voleva dare al fratello.
Avendo letto che nel mese di Maggio si sarebbe tenuto un incontro con tutti gli associati IBRA, telefonai a Moreno Borriero per chiedere se potevo parteciparvi e far vedere le mie due canne. Egli mi invitò al raduno ed in quella occasione mi chiese se volevo iscrivermi all’IBRA, cosa che feci con estremo entusiasmo.
In questo mondo ho conosciuto autorevoli costruttori pronti a darmi tutte le informazioni a me sconosciute, persone splendide il cui motto è quello della divulgazione e in prima linea ci metto Marco orlando Giardina MOG che con la sua esperienza storica ti incanta con le sue lezioni, un grazie particolare lo devo ad Alberto Poratelli che con la sua cultura, esperienza e pazienza mi ha offerto dei preziosi suggerimenti sulla costruzione.
Ormai sono diverse primavere che seguo la IBRA sia nei raduni nazionali che Europi, partecipandovi con grande entusiasmo e portando sempre a casa un bagaglio informativo a me utile, tanto che ormai sono arrivato a costruirle con misure completamente personali, il mio laboratorio se così si può chiamare è rimasto sempre lo stesso con attrezzatura semplice ed auto costruita. Si ho detto misure personali perché ho cercato di adattarle al mio modo di pesca cercando in questo modo di farmi correggere i miei errori sui lanci. Vorrei concludere questo mio racconto sottolineando che esso non è diretto ad una valutazione sulla qualità delle canne, ma solamente per far conoscere il modo in cui mi sono avvicinato a questo fantastico mondo del bamboo.
Un ultimo ringraziamento va a mia moglie che ha supportato i miei risvegli notturni, durante i quali le chiedevo un parere sulle misure o altro, ricevendo un semplice “dormi, ne parliamo domani mattina”
a cura di Beniamino Costantini
Oggi a San Benedetto del Tronto il fly fisherman club ha partecipato per la terza volta all’evento “Passeggiata nell’arte, l’oro del Piceno” organizzata dal Comune. Anche in questa edizione abbiamo avuto un buon riscontro di persone che ci sono venute a trovare anche da fuori.In particolare vogliamo ringraziare il vice presidente del club May fly di Bologna (Bruno Generali) e i numerosi appassionati che sono venuti per l’occasione.
Come sempre il nostro fly tyer Walter Luzi ha saputo catturate l’attenzione di tutti ed in particolate dei più piccoli, invitandoli al morsetto insegnando le basi per la costruzione degli artificiali.
Con questo evento si chiude l’edizione 2014 della manifestazione organizzata dal comune di San benedetto del Tronto.
a cura di Walter Luzi
SCUOLA ITALIANA della PESCA A MOSCATre giorni intensi con allievi dai 15 mesi ai 15 anni , lancio , ricerca
di larve sotto ai sassi del fiume e costruzione di artificiali , anche un
po’ di pesca .
Il tutto si è svolto come sempre , a Castel di Sangro nella palestra SIM vicino al convento della Maddalena , all’ altezza della confluenza torrente Zittola fiume Sangro .
Gli allievi non si sono fermati neanche in concomitanza di un temporale ,hanno continuato sotto al ponte della Maddalena specie il più piccolo 🙂
Allestito stand della SIM tra i vari di ARTE e MESTIERI nelle vie di
Castel di Sangro , dalle 18:00 alle 24:00 . Alla fine dei tre giorni di corso consegna diplomi e foto di gruppo .
Walter Luzi
FLY TYER = WALTER LUZI
(DA UN DRESSING DI FABRIZIO GAJARDONI)
by Antonio Napolitano
MATERIALI IMPIEGATI
AMO : Partridge klinkhamer X-Treme #18
CORPO : Superfine Dubbing
FILO DI MONTAGGIO : Rusty Brown
TORACE : Hearl di Pavone
ALI : Para Post Wings White
HACKLES : HALF SADDLE
RIGAGGIO : flashabou
In questa ultima settimana abbiamo riscontrato, con molto piacere,una buona affluenza di pescatori nella riserva e dagli ultimi dati ricevuti da alcuni punti di rilascio permessi è emerso che nel periodo luglio Agosto i visitatori sono arrivati da diverse regioni anche lontane.
Questo grazie anche alle ottime condizioni della Riserva, con livelli buoni e acqua pulita. Infatti vediamo una buona attività dei pesci, schiuse importanti di tricotteri, effimere, caenis ecc .. con la possibilità di affrontare il fiume con diverse tecniche e approcci sempre da ragionare con cura.
Ci sembra utile dunque fornire alcune info utili per coloro che verranno a trovarci:
PERMESSI DI PESCA : Per pescare nella ARS Tronto No-Kill (AP): effettuare un versamento sul conto corrente
N° 13400635
intestato a:
– AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE ASCOLI P.
UFFICIO CACCIA e PESCA SERVIZIO TESORERIA –
causale:
Permesso di pesca annuale stagione 2014
no-kill fiume Tronto “se annuale”
Permesso di pesca giornaliero valido per il…/…(inserire giorno / mese)
stagione 2014 no-kill fiume Tronto “se giornaliero”
Per l’anno in corso ( 2014 )
la quota per il permesso annuale è di euro 50,00 ( Cinquanta ).
La quota per il permesso giornaliero è di euro 8,00 ( otto )
( non dimenticate la data “giorno/mese” in cui si intende usufruire del permesso. Il giorno di utilizzo del permesso giornaliero va scritto sulla causale, almeno fino a quando non saranno pronti i tesserini dove sarà riportata la data della giornata di pesca )
PUNTI RILASCIO PERMESSI :
CARTINA PERCORSO E ACCESSI ARS TRONTO
Il mattino successivo è il primo giorno di pesca vero, ci siamo riposati dopo il lungo viaggio e siamo pronti a scoprire il fiume, decidiamo di dirigerci verso le pool centrali da 51 a 61, dividendoci il tratto e intorno alle 11 abbiamo tutti già preso diverse brown trout, Enrico ha catturato il primo Salar della vacanza e Gabriele , mentre passa vicino a me mi racconta di come abbia perso, praticamente sotto i piedi, il suo salmone.
A questo punto io e Stefano decidiamo di salire verso la pool 61 camminando fuori dall’acqua in mezzo a della strana erba alta e dura, come la natura che ci circonda. Arrivati alla pool mi chino leggermente, quasi nascondendomi in quest’erba che mi accerchia, lancio e appena il piccolo wooly bugger nero tocca l’acqua una freccia d’argento salta ad afferrarlo per poi tornare a nascondersi nell’acqua profonda….lo ferro con forza e li inizia la corsa, mia nei prati e sua nell’acqua, dopo circa 20/25 min e con l’aiuto di Stefano che si getta in acqua a prenderlo per la coda riesco a farmi fotografare con un Salar di circa 10 kg e 100 cm.
A questo punto, con le gambe ancora tremanti, prendo la borraccia dal marsupio, in mezzo all’erba, e bevo un lungo sorso d’acqua….opsss….credo mi abbia pizzicato qualcosa….no…non devo dargli peso, devo continuare a pescare….cosi si continua e continuano anche le nostre catture per tutto il giorno e per i giorni a seguire, salmoni di una taglia media di circa 70/75 cm oltre a brown trout dai colori veramente splendidi e di notevole taglia, catturate a mosca secca, sempre con i bomber, la parte alta, quella del canyon del Reykjadalsa è fantastica, mi ha proprio incantato…ma con il passare dei giorni la puntura si è trasformata in enormi bolle sulle braccia…poi sul collo, allora metterò il buff e continuerò a pescare, peccato che quel buff è ormai pieno di spore della famosa erbaccia….e a questo punto che Enrico vedendomi mi parla dei famosissimi Sennerù 🙁 ….
Cosi sono costretto a cercare una farmacia, Enrico, che intanto ha catturato il suo quinto salmone e Stefano decidono di venire con me cosi da approfittarne per fare un uscita in barca nella vicina baia di Husavik per avvistare le balene, la pesca continuerà ancora per un paio di giorni primi di iniziare il rientro verso casa con catture di trote di eccezionale taglia e livrea .
Bene….sono a casa e sto ancora sistemando la valigia e vedo le scatole di mosche che ho portato con me, sono tantissime e li funzionavano solo 2 tipi di artificiali, ed io cosa ho lasciato a casa? L’unica cosa che mi sarebbe servita davvero.
Anche durante quest’ultima settimana abbiamo avuto livelli bassi e acqua pulita, forse anche troppo pulita, infatti la pesca è risultata molto difficile sopratutto per l’avvicinamento al pesce che, al minimo movimento o comunque al passaggio anche a distanza dei pescatori lungo le sponde , fuggiva immediatamente a rintanarsi.
Però l’acqua trasparente ci ha permesso di praticare, con grande divertimento, la pesca in caccia con i terrestrial e la mitica pesca a ninfa a vista, questa tecnica praticata con piccole ninfe senza piombo o comunque molto leggere è davvero bella ed emozionante.Le ninfe sono le classiche in fagiano o lepre oppure piccole imitazioni di gammarus ottime nelle zone 1-2 , zone in cui al momento c’è presenza di alghe sul letto del fiume.
Ma la vera bella notizia di quest’ultima settimana è rappresentata dalla buona attività durante il coup de soir, solitamente dalle 19:30 si inizia a fare sul serio pescando con sedge su amo del 12-14 animate facendole pattinare oppure nella zona 2 a monte dei ponti sono ottime le Arpo e le piccole Adams su amo del 18 e si va avanti fino a notte, dunque fino alle 20:30 circa.
Bisogna provarci e crederci fino all’ultimo lancio, a volte è proprio all’ultimo lancio , proprio quando recuperiamo la coda “bene ordinata” nel mulinello che rischiamo di effettuare la cattura del Farione che cercavamo 🙂
A cura di Walter Luzi