By Graziano Viviani
MATERIALI IMPIEGATI
A cura di Remo Blasi
Nell’ultimo numero della nostra newsletter avevamo anticipato l’imminente apertura, da parte dell’amministrazione provinciale, di un nuovo tratto no-kill sul rio Tallacano .
Bene, oggi siamo lieti di annunciarvi che quanto preannunciato é operativo dal 5 Maggio scorso.
Sempre come evidenziato nel nostro comunicato, tale riserva ha la peculiarità di essere immersa in un contesto incontaminato qual é quello fornito dai monti Cerosa e Savucco che sovrastano la località di Acquasanta Terme.
Il tratto, lungo circa 1,5 km, é aperto a tutte le tecniche ma rigorosamente adottando la tecnica del catch & release; questo ad avvalorare la sensibilità dell’amministrazione provinciale a tale modo di intendere la pesca che salvaguarda in maniera indiscutibile i corsi d’acqua.
Ci piace pensare, che a tale evoluzione, anche noi abbiamo fornito il nostro modesto contribuito, avendo da sempre perorato tale causa in virtù della gestione della A.R.S. Tronto ormai giunta al settimo anno.
Nei prossimi numeri torneremo a parlare di questo nuovo progetto per darvi maggiori dettagli e per annunciarvi le evoluzioni che graviteranno intorno allo stesso.
Per ora non ci resta che….andare a pesca.
Remo
A cura di Beniamino Costantini
Alle prime luci della mattina ero già a casa di Walter, pronto per partire alla volta di Borgo Cerreto.
Walter era già sveglio da tempo, e freneticamente stava terminando gli ultimi preparativi …..
Stava scegliendo gli artificiali da portare ?
Stava forse controllando la sua attrezzatura ?
Era forse come pensate tutti al morsetto, per l’ultimo micidiale dressing da portare?
No Walter era alla friggitrice, e stava finendo di cuocere le ultime Olive all’Ascolana da portare con noi.
Alla mia esclamazione: “Caspita Walter, cosa stai facendo, partiamo che si sta facendo tardi !!”, la risposta è stata un secco: “Calmati, queste devono essere ancora calde quando le mangiamo; quindi devono essere cotte ora.”, e naturalmente aveva ragione.
Arrivati a Borgo Cerreto ci siamo incontrati con il resto degli amici: Piero Scortechini (Cormorano) istruttore SIM e Ian Mitchell (Koala) Australiano in vacanza in Italia .
Come suggerito da Piero, prima di entrare in pesca, ci mancava una cosa fondamentale, una cosa che avrebbe fatto la differenza sul fiume ….. Il famosissimo panino con prosciutto di cinghiale e olio di oliva; e devo dire che anche lui aveva ragione.
Fatto il permesso ci siamo recati nel “Settore B”, dove è iniziato il divertimento.
Ian ci ha mostrato delle imitazioni che solitamente utilizza in Australia dove vive, e che voleva provare ad utilizzare anche qui.
Walter ha risposto con il suo dressing preferito “Lo sparpaglione”
Ed il risultato non poteva essere che una serie di catture fantastiche.
Tra una cattura e l’altra, Piero Scortechini (Cormorano) istruttore di lancio SIM, ci ha dimostrato una serie di lanci tecnici, provando anche le nostre canne, e rimanendo stupito da quella di Walter, una “Rosorani”.
Arrivati ormai all’ora di pranzo, abbiamo mangiato sul fiume, e non vi dico quello che è stato …..
Olive all’ascolana, Panino con prosciutto di cinghiale, il tutto annaffiato da buon vino e dalla famosa “Spuma Paoletti” prodotta in Ascoli Piceno, che si sposava benissimo con le olive.
Certo ripartire è stato molto difficile ….
Ma non è detto poi che: “chi dorme non piglia pesci”, perchè è bastato un solo lancio, con l’artificiale giusto ….
a dare questo risultato:
Una bellissima Fario, la più grossa della giornata.
Spronati ormai dalla cattura di Walter, ci siamo rimessi tutti in pesca, risalendo il fiume, e provando con delle mosche da caccia.
Il pomeriggio è stato meno fruttuoso rispetto alla mattina, ma anche qui sono usciti bei pesci che hanno accontentato tutti. Ormai arrivati al tramonto, tanto si era fatto buio che abbiamo avuto anche problemi nel ritornare alla macchina; salvati dall’unica torcia che mi ero portato, ci siamo messi sulla strada di casa.
Cosa dire è stata una giornata bellissima, passata con ottimi amici, all’insegna del buon mangiare, del divertimento e soprattutto esercitando la nostra più grande passione, “LA PESCA”.
Non posso far altro che ringraziare tutti gli amici, per la bella giornata, sicuro di rivederli tutti sul fiume a caccia di una nuova avventura.
Ben.
In relazione al recente articolo pubblicato sul Corriere Adriatico, ci preme fare una precisazione:
È vero, le ultime due piene straordinarie avvenute nel bacino del Tronto tra novembre e dicembre 2013,hanno provocato danni ingenti sia al fiume che lungo gli argini interessando anche diverse strutture, ma è altrettanto vero che le piene sono anche un modo per rigenerare il fiume ricreando nuova fauna bentonica , nuovi percorsi e nuovi equilibri sopratutto per i pesci, come riscontrato nel tratto no kill “ars Tronto” di c.ca 7 km che scorre nella città di Ascoli Piceno e gestito dal Fly Fisherman club, dopo la piena le catture effettuate dai tanti frequentatori sono state numerose e di ottima qualità .
Estate, Ascoli Piceno ARS Tronto sotto al circolo Morelli , qui il Tronto dopo un bel tratto in regolare discesa , con alcune buche e correntine più o meno veloci , rallenta verso un bellissimo costone roccioso e curva per continuare il suo cammino verso il mare .
Pesco con canna in bamboo 7’ coda 4 , la mia Mangusta costruita con l’aiuto di Gabriele . Pesco a ridosso del costone roccioso con artificiali di piccole effimere , iniziano a bollare dei cavedani veramente interessanti , vedendo però che questi disdegnano l’ artificiale che poco prima mi aveva permesso la cattura di alcune trote prendo e modifico il tip .
Stacco il tip del 14 lo doppio attorcigliandolo su se stesso e lo attacco al finale , con me c’è Matteo che curioso mi domanda perché questa modifica , completo la montatura attaccando allo spezzone doppio del 14 un tip del 10 poco più lungo di un metro e rispondo a Matteo che lo spezzone doppiato del 14 mi farà da ammortizzatore e il 10 mi permetterà di utilizzare nel migliore dei modi una delle mie piccole para-grizzly.
Monto una para-grizzly su amo 18 , alcuni falsi lanci e riesco a prendere il filo di corrente giusto , l’artificiale scompare in un’impercettibile bollata , ferro è veramente grande , il tip viene messo a dura prova , spero che l’espediente dello spezzone ritorto funzioni .
Contrasto con attenzione la difesa del pesce cercando di non dargli troppa coda , certo che la canna in bamboo fa la sua parte egregiamente e dopo alcuni minuti riesco a portare il cavedano nel guadino .
Caspita veramente un bel pesce , slamo e rilascio direttamente dal guadino .
A presto, Walter Luzi
1. Le acque di categoria A e B sono sottoposte a regime gratuito di pesca controllata, con limitazione di capi catturabili e con eventuale limitazione delle giornate, secondo quanto stabilito dal calendario annuale di pesca.
2. Chi esercita la pesca nelle acque di categoria A e B, oltre alla licenza di cui all’articolo 21, deve essere in possesso di apposito tesserino, valido per l’intero territorio regionale, su cui annotare in modo indelebile la giornata di pesca e, subito dopo ogni prelievo, i capi catturati.
3. Il tesserino di cui al comma 2 è rilasciato dalla Provincia di residenza; per i cittadini di altre regioni e per gli stranieri, il tesserino è rilasciato dalla Provincia nel cui territorio s’intende esercitare la pesca. Il tesserino deve essere riconsegnato alla Provincia entro il mese di novembre di ogni anno. Per le operazioni di rilascio e riconsegna del tesserino, le Province possono avvalersi della collaborazione delle associazioni piscatorie di cui all’articolo 5.
Il numero di cc. è valido per la Provincia di Ascoli Piceno
Causale: Tesserino segna-catture per acque cat. A-B Anno ****
Versamento per anno 2014 Euro 5,00 (Cinque)
a cura di Remo Blasi
Nome della mosca : Wally Baetis
Materiale utilizzato
Amo : Hanak H100BL o simile #12 o #14;
Filo di montaggio: standard 6/0 Light brown;
Code: fibre di gallo pardo aconchado oscuro;
Corpo: biot di tacchino oliva;
Ali: piuma di anatra mandarina;
Hackles: CDC naturale in asola.
A cura di Ubaldo Angelini
Visti gli impegni estivi di Marco, decidiamo di passare 4-5 giorni in Slovenia sulla Sava ad Ottobre 2011.
La Sava di solito e’ una certezza anche se la stagione e’ un po’ avanzata ma a volte bisogna sapersi accontentare.
Partenza in macchina e arrivo nel pomeriggio, sistemazione in hotel a Bled , cena e a letto ,stanchi ma carichi per la nuova avventura.Il mattino seguente dopo abbondante colazione facciamo i permessi e via sul fiume. La Sava ha sempre quel fascino particolare, l’acqua turchese , le buche profonde che ti fanno pensare a pesci enormi . C’ero gia’ stato diversi anni fa, anzi ricordo la mia prima uscita all’estero fu proprio sulla Sava insieme a Soca e Unec .
Il fiume si presenta con livelli buoni e i tratti per pescare non mancano di certo, ma nonostante il periodo c’e’ ancora un buon numero di pescatori, Tedeschi, francesi, e naturalmente italiani ,per cui decidiamo di vedere il tratto a monte verso il Lago di Bohinj
Vista la poca o nulla attivita’ in superficie si pesca a ninfa e streamer e i primi risultati non mancano, iridee intorno al chilo, combattive e smaliziate.La prima giornata ci regala diverse catture e anche un bel temolo.Nei giorni seguenti ci spostiamo sempre alla ricerca di zone poco affollate e stranamente quelli che sembrano gli spot piu’ belli non ci danno il risultato sperato, solo in vicinanza dei ponti, e degli accessi facili vicino la strada c’e’ pesce, la risposta viene spontanea;
qui e’ piu facile fare un ripopolamento…Infatti la conferma l’abbiamo una mattina mentre stavamo preparandoci a scendere vicino a un ponte.
Un camioncino con tre persone si ferma e scarica un bidone di trote proprio a valle del ponte e riparte lungo la strada che costeggia il fiume. Io e Marco ci guardiamo quasi increduli, in un momento il mito di un fiume era crollato, ma soprattutto era svanito in me il ricordo di un passato piu’ selvatico e vero della Sava.
Anche qui i fiumi non sono piu’ gli stessi, tranne forse qualche eccezione, e il turismo piscatorio forse vuole solo che ci siano tanti pesci . La vacanza finisce con un po di rammarico, certo non pensavo di ritrovare un fiume selvaggio, ma neanche che mi buttassero le trote sotto ai piedi !!!
Che altro dire………………………
Al prossimo racconto 🙂 Ubaldo Angelini
Scritto da Remo Blasi
E’ risaputo che c’è un pesce che, forse più di ogni altro, accende in ogni pescatore a mosca una scintilla particolare: il temolo.
In una sera al club, parlando del nostro amico timallide, ci balza subito in testa l’idea di doverlo affrontare quanto prima.Senza perder tempo, organizziamo un’uscita di pesca direzione Tai di Cadore, dove ad aspettarci c’è l’amico Angelo Piller che, oltre che a gestire la splendida struttura di Villa Marinotti dove soggiorneremo, è, prima di tutto, grandissimo pescatore nonché tra i principali (forse il principale ma, con la modestia che lo contraddistingue, non lo dirà mai) conoscitori dei corsi d’acqua locali dove poter insidiare la nostra ambita preda.
Siamo nella prima decade di Maggio, il Piave a Perarolo (sia nella zona c C&R che nel No-Kill) offre possibilità concrete di portare al guadino esemplari dalle taglie considerevoli ma, il sottoscritto ed Antonio, forti delle dritte forniteci da Angelo, ci dirigiamo verso il lago di Auronzo, anche conosciuto come lago di Santa Caterina, un lago artificiale che sorge nei pressi del comune di Auronzo di Cadore.
Qui si immette l’Ansiei, un affluente del Piave, creando un’ampia zona in cui il temolo è presente in maniera massiccia. Teniamo a sottolineare che il tratto in questione è libero e quindi non sottoposto a regolamento specifico.Non ci rimane che metterci all’opera sperando di incappare in una giornata difficile da dimenticare.
In mattinata, a dire il vero, il sottoscritto ebbe un po’ troppi problemi con le ferrate e diede luogo alla sagra del “liscio”, mentre Antonio riuscì a prendere dei bei pesci.Decidiamo di fare una pausa ristoratrice nella pizzeria a bordo lago da dove uscì ripromettendomi di non pescare il giorno dopo se la prossima ferrata l’avessi mancata.
Beh, forse la pizza, forse la birra, da quel momento cominciò veramente la giornata da evidenziare in rosso sul calendario. Iniziò una lunga serie di catture l’ultima delle quali dava sempre più soddisfazione della precedente.
Risalimmo inoltre il fiume, trovando un ambiente particolare in cui riuscimmo ad insidiarli in ogni dove, in grosse lame, in raschi, nei rigiri ai margini del fiume.Beh, mai più di questo giorno, possiamo dire di aver centrato l’obiettivo: volevamo il temolo? Non potevamo chiedere di più.
Ora non ci resta che elencare i ringraziamenti d’obbligo per quanto vissuto in questa indimenticabile giornata.Il primo va sicuramente al posto ed alle condizioni, particolarmente favorevoli, che ci hanno permesso di tirar fuori pesci veramente degni di nota.
Il secondo lo dobbiamo sicuramente ad Angelo che ha saputo interpretare i nostri desideri suggerendoci dove andare.Il terzo ed ultimo non può che andare a lui: il nostro amico temolo.Grazie e a presto, Remo.