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Paraloop Peccary Emerger

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Ephemerella Ignita

a cura di Francesco Quagliarini

 

Siamo al nuovo anno e in questo mese volevo trattare un’effimera importante e difficile da imitare e nello specifico la famiglia dell’Hphemerellidae  genere Ephemerella e precisamente la specie Ephemerella ignita.

Diffusione e specificità

Philum Artropodi

Ordine Ephemeroptera

Famiglia Hphemerellidae

Specie  Ephemerella ignita o Serratella ignita

L’Ephemerella ignita è presente su tutto il territorio italiano. E’ un insetto che colonizza gli ambienti più disparati dalle acque correnti e ferme dei torrenti e fiumi sia di montagna che di pianura. Le ninfe di mm 7/9 di colore dal grigio nerastro più chiaro nel torace e all’addome fino al grigio rossiccio. Il periodo di sfarfallamento va dalla metà di maggio a settembre e compie una sola generazione all’anno con sfarfallamento nelle ore serali.Le subimago hanno il  colore del torace nocciola olivaceo e addome rosso ruggine (mm 6/9). L’immago ha torace sempre nocciola olivaceo e addome oliva rossiccio.

L’ ovideposizione avviene in volo oppure toccando l’acqua con l’addome.

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Ninfa

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Subimmago

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Imago

Generalità: ciclo biologico degli effemerotteri 

A partire dallo stadio adulto gli Ephemeroptera smettono di alimentarsi a causa dell’atrofizzazione dell’apparato boccale. Non a caso in grecoephemeros significa “che vive un giorno”. Raggiunta l’immagine alare, la loro vita rimane infatti di breve durata: il più delle specie vive meno di un giorno, mentre solo alcune arrivano massimo a una settimana. Avendo così poco tempo a disposizione, gli insetti sono immediatamente alla ricerca di una compagna. L’accoppiamento avviene in volo, sempre nelle vicinanze dell’acqua. Il maschio afferra letteralmente la femmina trattenendola con le zampe posteriori (frequentemente più lunghe) e la tiene a sé con alcune appendici genitali di struttura a pinza o a forcipe. Per favorire l’individuazione delle femmine, che al momento dell’accoppiamento volano in grossi sciami nei pressi dell’acqua, i maschi possiedono generalmente degli occhi più grandi. In alcune specie gli occhi (che in quest’ordine sono sempre composti) sono suddivisi in due parti, una superiore – con delle faccette più grandi, ed una inferiore – con delle faccette più piccole. Nei Baetidae la parte superiore assume una particolare forma a torre dalla punta appiattita (formando i cosiddetti “occhi a turbante“) favorendo ulteriormente l’individuazione della compagna.

La brevità della vita degli adulti è compensata da un lungo processo di sviluppo larvale. Alcune larve arrivano ad impiegare 2 anni per raggiungere la prima muta (Ephemera danica), anche se la media rimane quella di un anno. Le larve di alcune specie posseggono ben 27 mute. Il loro sviluppo avviene completamente in acqua, o comunque nelle vicinanze della superficie. Si nutrono di piante ed alghe, e si ipotizza che alcune siano in grado di cibarsi di composti organici animali. Respirano grazie a branchie laterali appiattite, dette tracheobranchie (di solito 7) disposte lungo l’addome, anche se non mancano specie con branchie situate alla base delle coxe. In alcune specie le branchie possono essere in grado di vibrare agitando l’acqua intorno, in modo da supplire ad un’eventuale carenza d’ossigeno o addirittura in modo da generare una piccola spinta propulsiva nel mezzo acquatico. La maggior parte degli Ephemeroptera possiede tre appendici caudali, anche se nella rispettiva forma adulta ne possono manifestare un numero diverso

 

Alla prossima “Ento Fly”

Francesco  Quagliarini

Cosa bolle in pentola

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COSA BOLLE IN PENTOLA

a cura di Marco Travaglini

E’ tempo di cambiare. L’avvicendamento non ancora perfezionato tra Province e Regione, i passaggi di consegne ancora da effettuare, il caos di competenze e tutto quello a cui si è assistito negli ultimi tempi, ci hanno spinto ad una riflessione: forse è arrivato il momento di dare una scossa e cercare di cambiare qualcosa. Ci riferiamo alla legge regionale sulla pesca datata 2003 ed ormai, a nostro avviso, obsoleta ed anacronistica. Non solo per quanto riguarda la pesca a mosca, ma più in generale per le attività alieutiche tutte. Basti pensare che oggi un turista straniero che venisse nelle Marche e volesse dedicare qualche giorno per pescare nei nostri fiumi, avrebbe parecchie difficoltà a farlo. Il Fly Fisherman Club circolo di Legambiente, si sta muovendo anche in questo senso, con proposte e suggerimenti forte della ormai pluriennale esperienza nella gestione delle acque interne.

NOVITA’ LAGO DI SCANDARELLO

a cura di Francesco Quagliarini e Marco Travaglini

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Novità in merito ad uno dei due bacini idroelettrici gestiti dall’ENEL che alimentano l’ARS TRONTO: il lago di Scandarello. Immediatamente a valle della diga è stata infatti installata una turbina idraulica per sfruttare la portata continua 24 ore su 24 del DMV (deflusso minimo vitale) che prima era rilasciata da un semplice tubo. Ciò permetterà di ricavare energia elettrica senza danni ulteriori all’ecosistema fluviale e soprattutto, così facendo, per aumentare la produzione di corrente, è stata rilasciata più acqua aumentando il valore del DMV da circa 200l/s attuali a 250l/s. Sicuramente non siamo in presenza di una svolta epocale in termini di sbalzi di livello su tutta l’asta fluviale del Tronto, ma comunque questo piccolo passo fatto dai gestori dell’energia elettrica, ci fa ben sperare per il futuro.

Il Tarlo del bamboo

A cura di Walter Luzi e Beniamino Costantini

 

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Il nostro Mentore per quanto riguarda le canne in bamboo è Gabriele Ciarrocchi , costruisce le sue canne in bamboo nel retrobottega del suo negozio, moderno Charles Ritz .Caratteristica di Gabriele costruisce ogni componente delle canne, dal porta mulinello alle ferrule in Nichel Silver compreso l’anello in agata .IMG-20160212-WA0000

Come dice lui è stato preso dal tarlo del bamboo una decina di anni fa , dopo aver visto delle canne in bamboo costruite da una nota azienda , il tarlo cominciò a lavorare nella sua testa , fu così che iniziò a documentarsi e a otto anni dalla nascita della sua prima cannetta il tarlo è ancora molto attivo .

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Sempre pronto a condividere la propria esperienza dando anche le misure dei suoi Tapers a chi provata una sua canna vorrebbe replicarla .

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Porta canna per bellyboat

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2009 di Daniele C. (Fly_Dany)
Spesso, pescando in belly, può sorge la necessità di dover cambiare attrezzatura durante un’uscita: trote, black, lucci … in attività in superficie o sotto, …  non sempre sono facilmente pescabili con la canna e/o la coda che abbiamo scelto. Aggiungete al tutto anche che spesso saremo lontani dalla sponda dove siamo entrati in acqua se non in mezzo al lago e vi rendrete conto di quanto che la cosa si complica.
Da qui la necessità di portarsi dietro un’altra canna ma dove metterla per evitare di posizionarla in posti assurdi, con  il rischio che ci intralci nel lancio o peggio, che finisca in acqua, ecco una semplice soluzione veloce ed  economica.

Occorente:

  • un pezzo di tubo per gli scarichi (nuovo) .
  • due fascette in velcro.
  • un taglierino o un seghetto alternativo.

Realizzazione:

Effettura un taglio ad L in cui il braccio più lungo (quello dove entra l`impugnatura) sia essere leggermente più piccolo dell`impugnatura per evitare che salti fuori.
Non vi preoccupatedi farlo troppo piccolo, tanto si può allargare in qualsiasi momento e soprattutto il tubo si defortma leggermente quando forzate l`inserimento e l`estrazione.
Il braccio più corto sarà dove verrà posizonato il mulinello dovrà essere abbastanza grande da poterci inserire il mulinello senza problemi.
Fate subito una miglioria che io non ho fatto. L`angolo a 90° vicino al mulinello ARROTONDATELO ….. Ho notato che “punta“ troppo sul sugheto con il rischio di rovinarlo.
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Effettuare 4 feritoie accoppiate 2 a 2 in modo da far passare le 2 fascette di velcro che serviranno per fissare il portacanna al bellyboat
Con il velcro si può regolare la lunghezza dei due fissaggi in modo da tenere quello lato mulinello più lungo.
Questo serve per mantenere il cimino più alto e non farlo rimanere in acqua quando ci sediamo. Dipende da come siè più comodi. A molta gente piace essere molto appoggiato allo schienale e questo fa affondare il belly di punta.
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Io ho il Fish cat 4 e ho fissato questo tubo di lato agli anelli a “D“ posti accanto alle tasche.
La canna rimane montata accanto al belly rivolta con il cimino verso le spalle.
Unico problema riscontrato, ricordarsi di toglierla prima dell`approdo. altrimenti rischio di CRACCKKK…..
Daniele C. (Fly_Dany)
© PIPAM.org

Le vostre catture – Dicembre

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Angler: Enrico Nardini

Tecnica: Effimera Parachute marrone/dun

periodo : Dicembre 2015

Attrezzatura: Hardy 9′ coda 4

Pesce: Trota Fario

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Needle knot

In questo video , realizzato dall’azienda RIO Products, vediamo come realizzare la connessione tra coda e finale tramite il “needle knot” , nodo molto interessante e sopratutto affidabile !

Novità Pam – Dicembre

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È in edicola il n. 6/2015 di «La Pesca Mosca e Spinning», l’unica rivista dedicata alla pesca con i soli artificiali.

Nel settore Mosca Antonio Napolitano presenta tutte le possibilità di pesca invernale offerte dall’ARS Tronto, mentre Fabio Federighi presenta alcuni dei suoi grandi streamer. Il contest ha questa volta al centro il polipropilene in fibra per la costruzione di artificiali dedicati alle acque dolci, argomento sul quale Ivano Mongatti illustra varie modalità costruttive. E poi: l’intervista di Armando Quazzo al creatore dell’Ally’s Shrimp, la seconda parte degli articoli di Antonio Pozzolini e Mauro Borselli, il primo articolo dell’ittiologo Luca Ciuffardi, dedicato qui alla morfologia e al funzionamento dell’apparato respiratorio dei pesci.

 

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Le OPST commando head rappresentano il culmine di anni di ricerche ed esperimenti nel lancio Skagit!  Alla base della “Skagit Revolution” troviamo Ed Ward e Jerry French, due nomi che nel mondo Skagit non hanno bisogno di presentazioni.
Ma la vera rivoluzione di queste code consiste anche nel fatto che sono perfette anche per essere impiegate con le canne a una mano! Che si peschi trote, boccaloni o lucci con canne anche di sei soli piedi e code leggere come per esempio la 3, queste code permettono di ampliare all’infinito la possibilità di pescare in tutte quelle condizioni in cui una coda normale è di più difficile impiego!
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Direttamente dagli USA una splendida long sleeve T-Shirt per pochi appassionati!


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S-PLUS ROLL CAST DISTANCE ED-R Finalmente è arrivata!!! Coda studiata per il FROLLER per la pesca in lago con profilo SPEY. Testa da 60 ft e lunghezza totale 120 ft, la resta è di colore send mentre la running line è fluo yellow. Questa differenza di colore permette di vedere immediatamente dove finisce il belly favorendo così il caricamento della canna in una frazione di secondo! E’ la coda che mancava per il FROLLER, è stata disegnata da me e da due bravissimi lanciatori prendendo spunto da una coda oramai fuori produzione. Corredata da 2 loop connectors e un flaconcino di lubrificante a base di silicio che riduce l’attrito e resistenza tra gli anelli permettendo un’ottima velocitàdella coda in ogni momento. Aiuta a proteggere la coda dai danni e gli effetti delle sostanze chimiche nocive presenti nell’acqua.  WF 8 550 Grains – 35,6 gr WF 7 475 Grains – 30,8 gr
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Comunicato

 

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PROVINCIA DI ASCOLI PICENO

Servizio Risorse Naturali

ARS TRONTO NO KILL

COMUNICAZIONE IMPORTANTE
In attesa della completa disponibilità dei tagliandi per il 2016, i permessi giornalieri si potranno fare come sempre pagandoli al punto di rilascio. Per gli annuali basta avere con sè la ricevuta di versamento di 50€ sul c/c della provincia. Nel momento in cui saranno disponibili anche i tagliandi annuali vi informeremo e, da quel momento, ogni pescatore dovrà esserne in possesso. Per farlo basterà recarsi nei punti di rilascio e presentare la ricevuta di versamento relativa.
I punti di rilascio sono Bar Brugni, in via Piceno Aprutina 14 e Bar Angelo in viale Marcello Federici (ex bar Aurora).
Il numero di conto corrente della provincia sul quale fare il versamento è 13400635 con causale “permesso per no kill A.R.S.Tronto anno 2016 “

Il Fly Fisherman Club

PHEASANT TAIL UV by Dressing Italiano

Due parole sull’artificiale:
Questa tipologia di ninfa da pesca vanno a sostituire le classiche in determinate situazioni, quando per esempio troviamo trote e temoli molto diffidenti e mangiano su artificiali di piccole dimensioni, o quando dobbiamo raggiungere….Continua qui: http://dressingitaliano.blogspot.com/…

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