Dopo aver consumato il pranzo che le nostre splendide e pazienti mogli ci hanno preparato (panini con salame e mortatella, pizza di formaggio e crostata) abbiamo ripreso l’attività di pesca.
La morfologia del tratto più a monte è nuovamente cambiata, le gigantesche rocce e pietre disseminate nel fiume, hanno lasciato il posto a scorci più aperti e liberi.Tutta l’attività di pesca ne ha beneficiato, dandoci modo di riposarci ulteriormente e soprattutto di godere dello splendido paesaggio che ci si presentava.
Così come il paesaggio, anche le nostre amiche trote hanno variato la loro attività, diventando meno diffidenti e quindi più collaborative; permettendoci maggiori catture rispetto alla mattinata.
Il pomeriggio quindi è stato un susseguirsi di splendide catture, la maggior parte delle quali fatte a ninfa, su lame d’acqua molto veloci. Anche se in queste ore del giorno la temperatura è salita molto, l’attività dei pesci non è cambiata, ma ci ha permesso in qualche occasione di osare con delle voluminose mosche da caccia, che sono riuscite a volte a far scattare come molle i pesci in splendide bollate.
Verso le 16 abbiamo deciso di tornare in macchina e di spostarci in un tratto molto più frequentato del fiume ma questa volta con acque di categoria A.
Il tratto in questione è quello che si trova nei pressi di Trisungo, ed è meta di molti pescatori al tocco; qui abbiamo trascorso il resto della giornata, per poi ripartire verso casa ormai esausti alle 18, ma orgogliosi della stupenda giornata vissuta immersi nella natura dei nostri paesaggi Piceni.