Rhitrogena semicolorata

Rhitrogena semicolorata

In questo mese tratteremo un’effimera importante appartenente alla famiglia dell’Heptageniidae genere Rhitrogena e precisamente la specie Rhitrogena semicolorata.
Diffusione e specificitÃ
Philum Artropodi
Ordine Ephemeroptera
Famiglia Heptageniidae
Specie Rhitrogena semicolorata.
La Rhitrogena semicolorata è presente su tutto il territorio italiano è un po’ difficile da classificare specialmente nella fase larvale – ninfale. E’ un insetto che colonizza gli ambienti sia di montagna che di pianura nei fiumi a media corrente. Le ninfe di mm 8/9 sono di colore nocciola con macchie scure sul torace. Il periodo di sfarfallamento va da aprile a novembre e compie una sola generazione all’anno (univoltina). La trasformazione in insetto adulto avviene sulla superficie dell’acqua mentre la ninfa galleggia liberamente. Le subimago hanno il colore del torace variabile dal nocciola chiaro all’olivaceo scuro. L’immago ha il torace di colore nocciola olivaceo intenso fino al marrone.L’ ovideposizione avviene in volo oppure toccando l’acqua con l’addome.
RHITROGENA semicolorata marzo 2016.docx

Ninfa
RHITROGENA2 semicolorata marzo 2016.docx

Subimmago
RHITROGENA3 semicolorata marzo 2016.docxImmago

Generalità: ciclo biologico degli effemerotteri
A partire dallo stadio adulto gli Ephemeroptera smettono di alimentarsi a causa dell’atrofizzazione dell’apparato boccale. Non a caso in grecoephemeros significa “che vive un giorno”. Raggiunta l’immagine alare, la loro vita rimane infatti di breve durata: il più delle specie vive meno di un giorno, mentre solo alcune arrivano massimo a una settimana. Avendo così poco tempo a disposizione, gli insetti sono immediatamente alla ricerca di una compagna. L’accoppiamento avviene in volo, sempre nelle vicinanze dell’acqua. Il maschio afferra letteralmente la femmina trattenendola con le zampe posteriori (frequentemente più lunghe) e la tiene a sé con alcune appendici genitali di struttura a pinza o a forcipe. Per favorire l’individuazione delle femmine, che al momento dell’accoppiamento volano in grossi sciami nei pressi dell’acqua, i maschi possiedono generalmente degli occhi più grandi. In alcune specie gli occhi (che in quest’ordine sono sempre composti) sono suddivisi in due parti, una superiore – con delle faccette più grandi, ed una inferiore – con delle faccette più piccole. Nei Baetidae la parte superiore assume una particolare forma a torre dalla punta appiattita (formando i cosiddetti “occhi a turbante”) favorendo ulteriormente l’individuazione della compagna.
La brevità della vita degli adulti è compensata da un lungo processo di sviluppo larvale. Alcune larve arrivano ad impiegare 2 anni per raggiungere la prima muta (Ephemera danica), anche se la media rimane quella di un anno. Le larve di alcune specie posseggono ben 27 mute. Il loro sviluppo avviene completamente in acqua, o comunque nelle vicinanze della superficie. Si nutrono di piante ed alghe, e si ipotizza che alcune siano in grado di cibarsi di composti organici animali. Respirano grazie a branchie laterali appiattite, dette tracheobranchie (di solito 7) disposte lungo l’addome, anche se non mancano specie con branchie situate alla base delle coxe. In alcune specie le branchie possono essere in grado di vibrare agitando l’acqua intorno, in modo da supplire ad un’eventuale carenza d’ossigeno o addirittura in modo da generare una piccola spinta propulsiva nel mezzo acquatico. La maggior parte degli Ephemeroptera possiede tre appendici caudali, anche se nella rispettiva forma adulta ne possono manifestare un numero diverso.

 

Francesco Quagliarini

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